L’ansia è un’emozione naturale, di per sé utile all’adattamento. Basti pensare che, senza ansia e paura, l’uomo non sarebbe sopravvissuto e non sopravvivrebbe ai pericoli.
Una certa quota di ansia è utile nella quotidianità, ma, in alcune situazioni, quando è eccessiva, può bloccare l’individuo, trasformarsi in panico e può diventare patologica.
Torna allora utile trovare strategie per la gestione dell’ansia.
La parola ansia deriva dal termine latino anxius che significa affannoso, inquieto, a sua volta da angere, che vuol dire stringere, soffocare.
L’ansia viene sperimentata quando gli esseri umani credono di essere esposti ad una minaccia più o meno imminente e grave. L’ansia è generata non dall’evento in sé, ma dai pensieri che facciamo su quello che sta accadendo (o accadrà).
Predisposizione all’ansia
Non tutti richiedono interventi di gestione dell’ansia, poiché non tutti sperimentano un disturbo d’ansia, ciò dipende dall’interazione di vari fattori come il temperamento, le esperienze di vita e la vulnerabilità passata ed attuale.
Gestione dell’ansia: conoscere i 4 cluster sintomatologici ansiosi
I quattro cluster sintomatologici dell’ansia sono:
– Sintomi cardiorespiratori: tachicardia, senso di oppressione al petto, di affogare, dispnea, ecc.
– Sintomi gastrointestinali: nausea, vomito, mal di stomaco, tensione e/o dolori addominali, diarrea, ecc.
– Sintomi vestibolari: sensazione di instabilità, vertigini, sensazione di svenimento, ecc.
– Sintomi psicosensoriali: disorientamento, derealizzazione, depersonalizzazione,sensazione di camminare sulla gomma piuma o di gambe molli, ecc.
Come ragioniamo e quali meccanismi sono coinvolti nell’ansia
Quando ragioniamo utilizziamo “bias cognitivi”, euristiche, che diventano disfunzionali se vengono utilizzate eccessivamente.
Inoltre possediamo un altro tipo di ragionamento, anch’esso automatico, che si attiva in seguito alla valutazione di un evento come minaccioso chiamato Better Safe than Sorry (BSTS) cioè ‘Meglio allarmarsi che non allarmarsi affatto’.
In altri termini, i pensieri che possono generare ansia sono: sopravvalutazione del pericolo e sottovalutazione delle proprie capacità di affrontare una situazione.
CHE COS’È L’ANSIA DA PRESTAZIONE?
La sensazione di agitazione e nervosismo che causa insicurezza è conosciuta come ansia da prestazione.
Quali sono le cause dell’ansia da prestazione?
- Ambiente sconosciuto: Durante l’allenamento e la preparazione per le competizioni, un atleta si concentra sul miglioramento delle prestazioni in un ambiente familiare.
Tutti gli sforzi e la pratica fatta sono inseriti nella memoria procedurale (contiene le informazioni sul modo di effettuare le cose e di usare gli oggetti).
Tuttavia, in una gara, la consapevolezza di essere in un ambiente sconosciuto e la presenza della folla influiscono su questo tipo di memoria all’improvviso.
- Errata percezione del nervosismo: un altro motivo di un attacco d’ansia da fine carriera è la percezione del nervosismo pre-partita.
A causa della situazione, il nostro corpo rilascia determinati ormoni eccitanti.
Gli ormoni provocano il battito cardiaco accelerato e la sudorazione alle mani.
Questi segni sono spesso mal interpretati da un atleta come paura e mancanza di capacità.
I pensieri negativi sono molto difficili da superare.
Il pensiero continuo alla situazione e la ricerca del controllo dei movimenti praticati può innescare e provocare un vero e proprio attacco di panico.
- Indebolire sé stessi: Durante un allenamento, alcuni atleti si pongono obiettivi irrealistici. L’incapacità di raggiungere tali obiettivi è percepita come mancanza di abilità e l’atleta può dubitare delle possibilità di miglioramento.
ANSIA DA PRESTAZIONE ATLETICA
La capacità di affrontare l’ansia fa parte dell’allenamento per il giovane.
Le persone in grado di superare l’ansia sportiva sono più forti degli altri concorrenti.
COME SI MANIFESTA L’ ANSIA SCOLASTICA?
Mal di testa; Pianti, tremori, mente offuscata; Male allo stomaco o tensione muscolare;
Difficoltà ad addormentarsi; Talvolta vomito e febbre; Crisi di panico prima di varcare l’ingresso della classe, ma a volte si manifesta già a casa prima di partire per andare a scuola.
Spesso vengono considerati capricci, una sorta di ribellione, ma in realtà possono nascondere un disagio più profondo che colpisce bambini e ragazzi, dalle prime classi fino al liceo.
Le cause principali dell’ ansia scolastica sono:
L’ansia da separazione nei più piccoli; Paura di episodi di bullismo; Timore del’insegnante
Timore di avere brutti voti; Timore di non essere all’altezza delle aspettative dei genitori.
L’ ansia scolastica, a volte una vera e propria angoscia caratterizzata da un forte senso di preoccupazione, aspettativa del peggio, apprensione, si manifesta anche in situazioni di per sé aspecifiche e neutrali.
Il bambino/ragazzo ha la sensazione che qualcosa di terribile stia per accadere, che possa colpire lui o le persone a lui più care (quasi sempre i genitori). Il bambino ha difficoltà a descrivere ciò che realmente pensa o prova e per questo avverte sempre più angoscia andando così a creare un circolo vizioso dell’ansia che in alcuni casi può portare anche ad una sofferenza intensa.
Come si manifesta l’ ansia scolastica a scuola?
Eccessiva preoccupazione e ansia per le verifiche, Tendenza a evitare le difficoltà.
Abbassamento del rendimento scolastico, Difficoltà a terminare i compiti assegnati.
Perdita di interesse verso materie che prima piacevano.
Ripetuta ricerca di approvazione dell’insegnante.
Difficoltà a parlare di fronte alla classe.
Difficoltà a entrare in classe la mattina, Ritardi nell’ingresso a scuola.
Bassa autostima.
Difficoltà di concentrazione a causa di preoccupazioni persistenti.
A volte aggressivo verso i suoi compagni di classe, Irritabilità.
Intolleranza alla frustrazione.
Come si manifesta l’ ansia scolastica a casa?
Preoccupazioni riguardanti le prestazioni scolastiche.
Preoccupazioni riguardo la puntualità.
Impiegare troppo tempo nel fare i compiti, Perfezionismo e paura di sbagliare.
Mancanza di fiducia in se stessi.
Continue richieste di approvazione, Richieste di rassicurazione.
Presenza di sintomi fisici come mal di testa, mal di stomaco, stanchezza e dolori muscolari, Disturbi del sonno, Riferita sensazione d’ irrequietezza, Irritabilità
Paura delle critiche e dei giudizi negativi riguardo le loro capacità.
Il trattamento dell’ansia
La Psicoeducazione, con l’obiettivo di aumentare il vocabolario emotivo del bambino, condividendo con il paziente un numero più ampio di termini per definire le emozioni e introducendo il concetto di intensità e durata di un’ emozione. Prerogativa fondamentale della terapia è imparare a saper riconoscere le emozioni e poi riprodurle.
- L’individuazione e la modificazione dei Pensieri Disfunzionali.
- Le tecniche di Rilassamento, Imagery e di Mindfulness.
- La costruzione della Resilienza.
- Il parent training. Il coinvolgimento dei genitori durante la terapia è di fondamentale importanza.
- Alfabetizzazione emotiva.