Cinque punti chiave sull’ANSIA.

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Informazioni sull’ansia

L’ansia è un’emozione naturale, di per sé utile all’adattamento. 

Una certa quota di ansia è di aiuto nella quotidianità, ma, in alcune situazioni, quando è eccessiva, può bloccare l’individuo, trasformarsi in panico e può diventare patologica. 

La parola ansia deriva dal termine latino anxius che significa affannoso, inquieto, a sua volta da angere, che vuol dire stringere, soffocare. 

L’ansia viene sperimentata quando gli esseri umani credono di essere esposti ad una minaccia più o meno imminente e grave. L’ansia è generata non dall’evento in sé, ma dai pensieri che facciamo su quello che sta accadendo (o accadrà). 

 

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Predisposizione all’ansia 

Non tutti richiedono interventi di gestione dell’ansia, poiché non tutti sperimentano un disturbo d’ansia, ciò dipende dall’interazione di vari fattori come il temperamento, le esperienze di vita e la vulnerabilità storica ed attuale. 

 

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Gestione dell’ansia: conoscere i 4 cluster sintomatologici ansiosi 

I quattro cluster sintomatologici dell’ansia sono: 

 

 

 

Sintomi cardiorespiratori: tachicardia, senso di oppressione al petto, di affogare, dispnea, ecc. 

Sintomi gastrointestinali: nausea, vomito, mal di stomaco, tensione e/o dolori addominali, diarrea, ecc. 

Sintomi vestibolari: sensazione di instabilità, vertigini, sensazione di svenimento, ecc. 

Sintomi psicosensoriali: disorientamento, derealizzazione, depersonalizzazione,sensazione di camminare sulla gomma piuma o di gambe molli, ecc. 

 

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Come ragioniamo e quali meccanismi sono coinvolti nell’ansia 

Quando ragioniamo utilizziamo bias cognitivi che diventano disfunzionali se vengono utilizzati eccessivamente. 

Inoltre possediamo un altro tipo di ragionamento, anch’esso automatico, che si attiva in seguito alla valutazione di un evento come minaccioso chiamato Better Safe than Sorry (BSTS) cioè ‘Meglio allarmarsi che non allarmarsi affatto’. 

In altri termini, i pensieri che possono generare ansia sono: 

– sopravvalutazione del pericolo e 

– sottovalutazione delle proprie capacità di affrontare una situazione. 

 

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Gestione dell’ansia: come combattere allora quest’ansia? 

Psicoeducazione; modificazione delle credenze patogene tramite ristrutturazione cognitiva; accettazione dell’ansia e del rischio di panico.

Interventi comportamentali per la gestione dell’ansia. 

Respirazione diaframmatica; rilassamento isometrico rapido; tecnica luogo sicuro; mindfullness; esposizione enterocettiva e in vivo; Eliminazione dei comportamenti di controllo; ecc. 

Identificare i pensieri ansiogeni. 

Sostituire i pensieri disfunzionali ansiogeni con pensieri più funzionali.

Generalizzazione/Ingigantire / minimizzare l’importanza di singoli episodi. 

 

Per info

Anna Nosella