PSICOLOGIA SPORTIVA : IL TENNIS

mosaico di voci dello sport

Nel tennis, così come nello sport in generale, l’aspetto mentale è determinante. 

Autostima, paura, frustrazione: di questo e molto altro si occupa la psicologia applicata al tennis.

Condivido la suddivisione in 4 macro-aree:

1- mentale,

2- tecnica,

3- tattica,

4- atletica.

La prima è quella che incide di più (il 40%), seguita da quella atletica (30%), tecnica (20%) e tattica (10%).

( Federico Di Carlo, nel libro “Il cervello tennistico” ).

Si possono evidenziare alcune caratteristiche di base che il tennista può  allenare tramite un percorso di preparazione mentale:

 

  1. Motivazione  
  2. Goal setting
  3. Concentrazione 
  4. Gestione dei pensieri
  5. Gestione dell’arousal

1. MOTIVAZIONE

Per motivazione si intende la spinta ad agire, a mettere in atto comportamenti orientati ad uno scopo. 

È un processo che attiva l’organismo finalizzato alla realizzazione di un dato scopo in relazione alle condizioni ambientali. Non è un tratto di personalità o un aspetto geneticamente predeterminato ma è uno stato che si costruisce nel rapporto tra individuo e ambiente. La motivazione è strettamente legata ed influenzata da altri aspetti tipici dell’uomo, come le emozioni e la cultura di appartenenza.

Il concetto di motivazione sembra essere costituito da due componenti: la direzione e l’intensità.

Il tennis a differenza di altri sport non ha sostituzioni, non ha time-out e spesso non si hanno altre chance dopo una partita. I giocatori devono adattare il proprio gioco sempre a diverse condizioni date dalle palline, dalla superficie, dalle condizioni atmosferiche e dall’avversario che si trovano difronte. Avendo questo chiaro, nella mente, diventa più chiaro il motivo per cui la motivazione, sostenuta o supportata da concetti correlati come ad esempio la passione, la tenacia, la competitività, la fatica, e la voglia di partecipare e vincere.

Diversi studi hanno affrontato la tematica della abilità legate al tennis, e c’è consenso fra gli allenatori nel sostenere che la motivazione è fondamentale per incrementare la performance nel tennis. 

Curiosità: quando veniva chiesto quale abilità fosse più difficile “insegnare”, la motivazione è risultata essere fra le più menzionate (Gould, Medberry, Damarjian e collaboratori, 1999). 

Da diverse ricerche è emerso come ci siano svariati fattori che incidono positivamente nella costruzione di un clima motivazionale che avvolge il giocatore di tennis: 

  • Genitori, 
  • allenatori e 
  • compagni, 
  • un ambiente orientato più al “compito” ( importanza alla crescita personale ) piuttosto che all’”ego” ( importanza ai risultati ).

TECNICHE DEL MENTAL TRAINING CHE UTILIZZO PER LAVORARE SULLA MOTIVAZIONE:

  • Strategie orientate al fattore di successo/status;
  • Strategie orientate al fattore forma fisica/abilità;
  • Strategie orientate al fattore rinforzi estrinseci;
  • Strategie orientate al fattore amici/divertimento;
  • Strategie orientate al fattore scarico di energia.
  • Strategie di coping

2. GOAL SETTING

La definizione degli Obiettivi porta a diversi benefici: 

  • migliorare la qualità di ciò che stiamo facendo, 
  • rimanere focalizzati sugli aspetti importanti del compito, 
  • modulare ed ottimizzare le energie, 
  • incrementare la fiducia nelle proprie capacità 
  • diminuire l’ansia, 
  • influenzare positivamente l’auto-efficacia.

Un modello di programmazione molto utile è quello S.M.A.R.T., inventato da George T. Doran. 

S > Specifico: l’obiettivo deve essere chiaro, non vago, e possibilmente proposto in positivo. In poche parole non deve generare ambiguità o lasciare margini ad interpretazioni.

M > Misurabile: cioè il loro raggiungimento o meno deve essere un fatto oggettivo, e non una valutazione soggettiva. Può tornare utile “misurare la distanza” dall’obiettivo prima, durante e dopo il suo raggiungimento.

A > Accessibile: l’obiettivo deve essere accessibile rispetto le proprie disponibilità (tempo, struttura, conoscenze, ecc.) e, di conseguenza, realizzabile.

R > Realistico: un obiettivo deve essere importante e sfidante, obiettivi troppo semplici rischiano di demotivare, obiettivi troppo difficili possono diventare frustranti, con il medesimo effetto di far desistere.

T > Temporale: fissare una data definita entro la quale raggiungere il proprio obiettivo.

TECNICHE DEL MENTAL TRAINING CHE UTILIZZO PER LAVORARE SUL GOAL SETTING:

  • Formulazione degli obiettivi, atleta e allenatore insieme, di Performance e di risultato
  • Programmazione degli obiettivi, atleta e allenatore insieme, SMART

3. CONCENTRAZIONE

L’attenzione può essere spontanea (cioè involontaria, che “segue” gli stimoli così come si susseguono attorno all’individuo) e conativa (cioè volontaria, focalizzata su un determinato stimolo). E’ appunto questo secondo tipo di attenzione che è molto importante nello sport e che è anche chiamata concentrazione. 

Allenare la concentrazione significa controllare i processi di pensiero, dirigere e mantenere l’attenzione su di un compito per una corretta esecuzione incrementando le capacità di: 

  1. selezionare gli stimoli su cui focalizzare l’attenzione, escludendo quelli irrilevanti 
  2. dirigere l’attenzione al momento opportuno verso le informazioni pertinenti 
  3. mantenere l’attenzione sugli stimoli rilevanti.

TECNICHE DEL MENTAL TRAINING CHE UTILIZZO PER LAVORARE SULLA CONCENTRAZIONE:

  • Tecniche di Rilassamento
  • Tecniche di Imagery di focalizzazione spazio-temporale
  • Tecniche di Imagery di filtro degli stimoli esterni
  • Tecniche di Imagery di percezione psico-fisica
  • strategie di Switching

4. GESTIONE DEI PENSIERI

I nostri pensieri influenzano il nostro corpo molto piu’ di quanto ci rendiamo conto, fuori dal nostro livello conscio.

Probabilmente ogni giocatore di tennis ha avuto esperienza del “braccio del tennista”, ovvero quando la tensione nervosa influenza le braccia e gambe e ci si sente pesanti e bloccati. Questo e’ un effetto che può essere causato dai pensieri negative/pressanti.

La tensione fisica deriva dalle emozioni negative/pressanti come ad es. la paura e il dubbio. Queste emozioni nascono nella nostra mente.

L’obiettivo per ogni atleta – e ancora di piu’ per un tennista che ha cosi’ tanto tempo da spendere con i suoi pensieri – e’ rendersi conto consapevolmente dei propri pensieri e di cosa sta creando la nostra mente. E una volta che te ne sei reso conto puoi cambiare i pensieri trasformandoli in pensieri positivi e utili o semplicemente svuotare la mente.

La coscienza dei propri pensieri e’ molto importante in qualsiasi sport dove vengono richiesti picchi di performance magari alternati a periodi di relativa quiete, come appunto il tennis.

Tutto questo viene fatto con diverse tecniche ed esercizi.

TECNICHE DEL MENTAL TRAINING CHE UTILIZZO PER LAVORARE SULLA GESTIONE DEI PENSIERI:

  1. Monitorare in modo consapevole i propri pensieri 
  2. Self-Talk positivo
  3. Accettare la presenza dei propri pensieri
  4. Discriminare e ignorare i pensieri intrusivi
  5. STOP tecnique
  6. Ancoraggi

7) The 16-Second Cure

5. GESTIONE DELL’AROUSAL

Quando si deve effettuare una prestazione, l’organismo si predispone mettendo in azione una serie di processi fisiologici che si caratterizzano con il termine “aurosal”; uno stato di attivazione in cui si assiste all’aumento della vigilanza e dell’attenzione, con una maggiore frequenza cardiaca, attività respiratoria, circolatoria e muscolare. È importante che l’atleta attraverso un allenamento specifico riesca a controllare e gestire al meglio e secondo le necessità lo stato di attivazione e di disattivazione. 

TECNICHE DEL MENTAL TRAINING CHE UTILIZZO PER LAVORARE SULLA GESTIONE DELL’AROUSAL:

  • Tecniche di rilassamento
  • Tecniche di Imagery
  • Respirazione

CONCLUSIONI

L’allenamento mentale è sempre più utilizzato nel mondo dello sport ed è un aspetto che va conosciuto non solo teoricamente, ma deve essere allenato e praticato come qualsiasi altro colpo ed abilità tecnico-tattica da parte di un atleta.

La psicologia sportiva è un mezzo per allenare la componente mentale, migliorarla, non solo per risolvere eventuali problematiche, come ho discusso in questo articolo:

  • migliorare le sequenze di movimenti,
  • migliorare la percezione che si ha di sé stessi e quindi aumentare la fiducia,
  • gestire meglio lo stress della performance sportiva,
  • pianificare gli obiettivi a medio-lungo termine.

TESTIMONIANZE …

Pete Sampras 

vincitore di 14 tornei del Grande Slam, ha scritto 

“Il tennis richiede molto talento perché hai bisogno di combinare molte capacità fisiche e mentali come coordinazione occhio-mano, velocità, forza, resistenza e flessibilità. 

Anche se tutte queste capacità fisiche sono perfezionate, se la parte mentale non è così forte, è difficile riuscire nel tennis” .

Rafael Nadal 

che tra i tennisti è quello conosciuto per la sua forza mentale ha scritto: 

“Il tennis, più degli altri sport, è un gioco della mente. Il tennista che riesce a provare sensazioni positive per la maggior parte del tempo, quello capace di isolarsi meglio dalle proprie paure e dagli sbalzi di umore che un match importante inevitabilmente comporta, alla fine trionferà come numero uno del mondo.” .

Roger Federer 

uno dei migliori tennisti di sempre, ha affermato: 

“…una delle chiavi del mio rendimento è l’aver introdotto nella mia normale attività di allenamento un programma di mental imagery. Visualizzo me stesso mentre raggiungo la vittoria utilizzando immagini vivide, emozionali e potenti che rappresentano ogni azione della mia partita…. Rinforzo queste immagini positive con 

la visualizzazione di vittorie del passato, ritrovando le sensazioni che avevo provato in quelle occasioni.” .

Novak Djokovic 

alla domanda se la chiave di volta al successo tra il 2010 e il 2011 non fosse mentale ha risposto: 

“Sì, direi che si tratta probabilmente della stabilità mentale che ho adesso. Non ne avevo molta un anno e mezzo, due anni fa. Le emozioni sono dappertutto, ma sento che posso rientrare nella partita più velocemente e facilmente di quanto facessi prima.” 

(www.asapsports.com/show_interview.php?id=70126).

BIBLIOGRAFIA

Federico di Carlo, Il cervello tennistico.

James E. Loher, The Mental Game.

Pete Sampras, da You can quote me on that.

Nadal R., Carlin J., 2011. Rafa la mia storia.

Renè Stauffer, Il genio del tennis, la storia di Roger Federer.

Maria Paola Brugnoli, Tecniche di mental training nello sport. Vincere la tensione, aumentare la concentrazione e la performance agonistica

Giuseppe Vercelli, Vincere con la mente.

Thelma S. Horn, Advances in Sport psychology.

Andrè Agassi, Open.