Il mondo degli adolescenti : il passaggio dall’infanzia all’età adulta

L’adolescenza è certamente una fase esistenziale cruciale per lo sviluppo della nostra identità. Per certi versi, rappresenta una fase di mezzo in cui si lasciano le certezze acquisite durante l’infanzia per cimentarsi in una nuova dimensione, quella adulta, certamente più complicata.

Questa è la fase della vita in cui, tra coetanei, ci si sintonizza emotivamente l’uno in relazione all’altro e la separazione dai coetanei viene vissuta come innaturale ed infelice,

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il quadro psicologico che caratterizza questa fase della vita è estremamente mutevole: incertezza e instabilità prevalgono in un corollario di stati d’animo che contemplano anche forti tensioni emotive e atteggiamenti contraddittori.

Ancora più degli adulti, i giovani possono far fatica ad esprimere ciò che provano in questo periodo, che ha improvvisamente interrotto la loro “normalità” fatta di scuola, sport, amicizia e momenti di svago. 

Spesso essi stessi non sono pienamente consapevoli di ciò che sta accadendo dentro di sé e non riescono a dare una forma ed un nome a ciò che sentono.

Nervosismo, irritabilità, difficoltà a dialogare, potrebbero essere alcuni dei segnali di questo disagio.

Per un genitore non è facile entrare in relazione con un figlio che mostra chiusura o che si comporta in modo scontroso e oppositivo. Si è perciò portati spesso a giudicare ed etichettare questi comportamenti come indice di superficialità e scarso rispetto degli altri. Questo giudizio rischia però di bloccare ulteriormente il dialogo, rendendo difficile la relazione e gli equilibri familiari.

 

DI FRONTE A COMPORTAMENTI AGGRESSIVI

È importante non reagire impulsivamente a questi comportamenti, ma piuttosto fermarsi, chiedersi come ci si vuole confrontare e solo dopo scegliere la strategia di comunicazione più funzionale in quel momento.

Ecco di seguito alcuni suggerimenti per nutrire e rafforzare la relazione con i nostri figli:

1- Interessarsi alle loro passioni ed opinioni: 

Non sempre è facile costruire un dialogo autentico ed empatico con i nostri figli, soprattutto se si chiudono in se stessi. Una strada possibile per aprire un canale di comunicazione è quella di interessarsi a loro, a ciò che amano: la musica che ascoltano, i film o i giochi con i quali trascorrono gran parte del loro tempo.

2- “ Molte volte come genitori non riusciremo a comprendere questi interessi così diversi dai nostri “ :

atteggiamento di non giudizio, mostrando curiosità verso ciò che a loro piace, esprimeremo apertura ed accettazione incondizionate, ponendo le basi per un confronto stimolante ed autentico.

3- Interessarsi alle loro opinioni: 

possiamo ad esempio chiedere cosa pensano di ciò che sta accadendo in questo momento, come lo vivono, se ne parlano con i loro amici, ascoltando poi con grande attenzione le loro risposte.

4- Aiutarli a riconoscere le proprie emozioni senza giudicarle. 

Spesso alcuni comportamenti inappropriati possono risultare più comprensibili se si è consapevoli delle emozioni che li hanno suscitati. Per questo è importante non fermarsi alle apparenze.

Di fronte ad un atteggiamento di un figlio che ci sembra poco rispettoso, potremmo aiutarlo a comprendere l’effetto del suo comportamento su di noi (dicendo, ad esempio, come ci siamo sentiti, SONO DISPIACIUTO, SONO DELUSO, … ), e poi chiedergli di spiegarci come mai ha scelto di agire così. 

Con questo atteggiamento di apertura da parte nostra potremo infatti aiutarlo a condividere le proprie emozioni, sviluppando una maggiore consapevolezza e responsabilità .

5- Abitare insieme il limite: 

far sentire ai ragazzi che comprendiamo la loro fatica ad accettare il limite e che siamo disposti ad “abitarlo” insieme a loro, senza paura di mostrare le nostre incertezze e fragilità.